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dissanguami viva |
MariLand
.col tempo rimasto si può solo cercare di distruggere ciò che la natura ha creato così imperfetto.
sabato 7 gennaio 2012
venerdì 7 gennaio 2011
domenica 5 dicembre 2010
magnetico divertito girare sospeso

And one pill makes you small
And the ones that mother gives you
Don't do anything at all
Go ask Alice
When she's ten feet tall
And if you go chasing rabbits
And you know you're going to fall
Tell 'em a hookah smoking caterpillar
Has given you the call
Call Alice
When she was just small
When men on the chessboard
Get up and tell you where to go
And you've just had some kind of mushroom
And your mind is moving low
Go ask Alice
I think she'll know
When logic and proportion
Have fallen sloppy dead
And the White Knight is talking backwards
And the Red Queen's "off with her head!"
Remember what the dormouse said:
Feed your head
Feed your head
Feed your head
mercoledì 27 ottobre 2010
venerdì 8 ottobre 2010
GraffiAmi

LA CANZONCINA DELL’INADEGUATA
O troppo alta, o troppo bassa
Le dici magra, si sente grassa
Son tutte bionde, lei e’ corvina
Vanno le brune, diventa albina
Troppo educata, piaccion volgari
Troppo scosciata per le comari
Sei troppo colta, preparata
Intelligente, qualificata
Il maschio e’ fragile, non lo umiliare
Se sei piu’ brava non lo ostentare
Sei solo bella ma non sai far niente
Guarda che oggi l’uomo e’ esigente
L’aspetto fisico piu’ non gli basta
Cita Alberoni e butta la pasta
Troppi labbroni non vanno piu’
Troppo quel seno, buttalo giu’
Bianca la pelle, che sia di luna
Se non ti abbronzi, non sei nessuna
L’estate prossima con il cotone
Tornan di moda i fianchi a pallone
Ma per l’inverno la moda detta
Ci voglion forme da scolaretta
Piedi piccini, occhi cangianti
Seni minuscoli, anzi giganti
Alice assaggia, pilucca, tracanna
Prima e’ due metri, poi e’ una spanna
Alice pensa, poi si arrabatta
Niente da fare, e’ sempre inadatta
Alice morde, rosicchia, divora
Ma non si arrende, ci prova ancora
Alice piange, trangugia, digiuna
E’ tutte noi, e’ se stessa, e’ nessuna.
Da "Alice, una meraviglia di paese" di Lella Costa
lunedì 13 settembre 2010
gli occhi non sorridono mai

gli occhi non sorridono mai. e i sorrisi autentici, scaturiti dal cuore prima che dalle labbra, sono ancor più rari. l'illusione che vada tutto bene è svanita da un pezzo, prima che iniziassi la mia intera carriera scolastica (ovviamente fallimentare). mi raccontano che ho iniziato a parlare tardi, tardissimo, praticamente a quasi cinque anni, pronta, volente o meno, per affrontare le elementari da primina. fino a quel momento mi esprimevo con sguardi, gesti e ampi silenzi. molte volte tentavo di inviare il mio gatto, mio fido amico e compagno, come ambasciatore di un mio volere o esigenza ma non sempre ottenevo la sua disponibilità e collaborazione. ho sempre giocato da sola: la compagnia mi metteva già all'epoca in soggezione perchè intuivo distintamente la differenza che intercorreva tra me e i bambini che mi stavano attorno. silenzio e grida stridono tra loro e io lo sapevo. disegnavo, coloravo, scrivevo pensieri(ni) su quaderni che rilegavo con amore e cura: più che i giochi di un bambino sono i canali espressivi di chi vuol far credere di essere diventato adulto ma sa, in cuor suo, che non c'è nulla di più distante dal vero. in tenera età vivevo per lo più sotto i tavoli, quasi fossero le tane sotterranee che le volpi scavano per rifugiarsi dall'aspro mondo selvaggio. io mi rifugiavo dal mio che è sempre parso più una gabbia che un pascolo verdeggiante. ho sempre avuto questa inquietudine pulsante dentro di me, aggrappata strenuamente al mio sterno di bambina, invecchiata senza essere cresciuta. quando mi dicono "sei strana" penso a cosa c'è di normale al giorno d'oggi e mi pare di vivere un paradosso esistenziale da cui non vi è ritorno. in risposta non dico mai nulla. mi limito a fissare il mio interlocutore con aria assente e dentro di me si scandiscono sempre le stesse parole "me dispiace, ma io so' io e voi non siete un cazzo!" arriccio le labbra, sorniona sorrido sotto i baffi. in tutta sincerità non credo a quella frase partorita mentalmente ma così sdrammatizzo l'insostenibile pesantezza di chi sa di essere diverso. .tratto da una lettera a un'amica. |
mercoledì 25 agosto 2010
Voodoo Girl

Her skin is white cloth,
and she's all sewn apart
and she has many colored pins
sticking out of her heart.
She has many different zombies
who are deeply in her trance.
She even has a zombie
who was originally from France.
But she knows she has a curse on her,
a curse she cannot win.
For if someone gets
too close to her,
the pins stick farther in.
"Tim Burtons: The Melancholy Death of Oyster Boy and Other Stories"