venerdì 30 luglio 2010

BiPolare BiGnami

























"Se io avessi un mondo come piace a me, là tutto sarebbe assurdo: niente sarebbe com'è, perché tutto sarebbe come non è, e viceversa. Ciò che è, non sarebbe e ciò che non è, sarebbe."

"Allora dovresti dire quello a cui credi", riprese la Lepre Marzolina.
"È quello che faccio", rispose subito Alice; "almeno credo a quello che dico, che poi è la stessa cosa."
"Non è affatto la stessa cosa!" disse il Cappellaio. "Scusa, è come se tu dicessi che vedo quello che mangio è la stessa cosa di mangio quello che vedo!"

"Ma io non voglio andare fra i matti", osservò Alice.
"Be', non hai altra scelta", disse il Gatto "Qui siamo tutti matti. Io sono matto. Tu sei matta."
"Come lo sai che sono matta?" disse Alice.
"Per forza," disse il Gatto: "altrimenti non saresti venuta qui."


"Quando uso una parola", Humpty Dumpty disse in tono piuttosto sdegnato, "essa significa esattamente quello che voglio – né di più né di meno."
"La domanda è", rispose Alice, "se si può fare in modo che le parole abbiano tanti significati diversi."
"La domanda è," replicò Humpty Dumpty, "chi è che comanda – tutto qui."


giovedì 29 luglio 2010

Scars on Land



We take what's dead
And breathe life in
And move like knives
Through scars on land

Still untouched
No stain of hands
Caramelized
In a tilted light

No chain stays unbroken
All aims get forgotten

The weight of lead
On floors of sand
The idea reduced again
To outcome

No chain stays unbroken
All aims get forgotten

Scars on Land - Kings of Convenience

martedì 27 luglio 2010

Silk Syllables



"This was a Poet — It is That
Distills amazing sense
From ordinary Meanings —
And Attar so immense

From the familiar species
That perished by the Door —
We wonder it was not Ourselves
Arrested it — before —

Of Pictures, the Discloser —
The Poet — it is He —
Entitles Us — by Contrast —
To ceaseless Poverty —

Of portion — so unconscious —
The Robbing — could not harm —
Himself — to Him — a Fortune —
Exterior — to Time —"



Emily Dickinson

lunedì 26 luglio 2010

here I am

Fotografo perchè è l'unico mezzo espressivo attraverso cui riesco a spurgare via le sensazioni, a volte velenose, assorbite dall'esterno.
Sono empatica, estremamente sensibile a parole, gesti, sguardi, a tutto ciò che riguarda e tocca l'umano.
Non potrei tenere tutto l'universo di emozioni che vivo visceralmente dentro un cuore come il mio, tanto fragile, quindi tento di buttarlo fuori con un'immagine.
Scrivo anche sotto forma di una prosa poetica ma non mi basta: ho bisogno di ampliare il mio raggio d'espressione e da questo presupposto ho iniziato a interessarmi alla fotografia.
E la mia fotografia è molto particolare, quasi non riconducibile a quella autentica: io non mi focalizzo quasi mai sull'attimo ma ci vedo sempre un mondo dietro e tento di rappresentarlo.
Questo è come vivo il creare immagini. E non potrei fare altro che questo.


Tu ch'entri qua con mente parte a parte et dimmi poi se tante meraviglie sien fatte per inganno o pur per arte.”

Vicino Orsini